Creiamo "Altro"...

lunedì 29 luglio 2013

Sei davvero una brava persona?

Sei davvero una brave persona?
Sei una persona con integrità personale?
Sai la differenza tra bene e male?
Sai cosa significa avere consapevolezza e buon senso?
Secondo Mark Passio, ricercatore indipendente esperto delle leggi naturali universali, essere una brava persona significa avere consapevolezza ed avere consapevolezza significa avere buon senso. Avere buon senso, a sua volta, significa conoscere la differenza tra bene e male. Ossia avere consapevolezza.


Conoscere la differenza tra bene e male si manifesta nel continuo interesse ed impegno a conoscere e ad esercitare la differenza tra bene e male. Un lavoro approfondito su se stessi che richiede comunque l'azione che conferma la scelta fatta, dimostrando così il proprio libero arbitrio. Dentro di noi sappiamo tutti qual è la differenza tra bene e male, solo che molti di noi scelgono volontariamente d’ignorarlo. L'individuo che in un qualsiasi modo danneggia o inganna un altro essere vivente o anche se stesso, (fisicamente, psicologicamente, emotivamente, socialmente, economicamente, etc.) in realtà esercita il male. E secondo le leggi naturali universali non c'è alcuna giustificazione che tenga. Ogni azione avrà la sua congrua conseguenza e ripercussione. Le leggi naturali universali ci dicono che il male è oggettivo, anche se è stato fatto di tutto per condizionarci e farci credere che il male sia soggettivo, e quindi relativo. Che lo si voglia oppure no, che lo si sappia oppure no questa legge è sempre in funzione, così come la legge di gravità.

I luciferiani – ossia il piccolo gruppo che in questo momento storico esercita il controllo sul pianeta, l'élite che si sente privilegiata, con la scusa di essere l'unico gruppo a detenere il Sapere e per tale motivo, a detta loro, possono dirigere il resto della popolazione mondiale – lo sanno molto bene, visto che conoscono approfonditamente le leggi naturali universali. Per controllare le masse è necessario ingannarle con la manipolazione della percezione, introducendo false visioni del mondo. Per "farla franca" e sapendo bene che la maggior parte degli individui è programmabile, non agiscono mai direttamente (è solo l'azione, infatti, che produce delle conseguenze), ma indirettamente e di nascosto. Per manipolare gli individui viene provocato uno sbilanciamento cronico dei due emisferi del cervello, per mezzo di sistemi di credenze e valori strategici.


Quando l'emisfero sinistro intellettuale maschile è cronicamente dominante si tende ad avere: scetticismo rigido, scientismo, ateismo e autoritarismo, che portano l'individuo a sopprimere i propri sentimenti e ad utilizzare principalmente il cervello rettile. Trasformandosi così in un predatore-psicopatico secondario. Questo individuo si crederà superiore e privilegiato, e penserà di avere il diritto di dominare gli altri, esercitando il suo potere tramite la violenza, l’inganno e la manipolazione. Questi individui si trovano soprattutto nella classe dominante e credono fermamente che alcuni prescelti siano i padroni del mondo, mentre ai rimanenti spetti il ruolo degli schiavi. L'individuo senza compassione è il risultato della soppressione del principio sacro del femminile della non-aggressione.

Quando è l'emisfero destro intuitivo femminile a dominare cronicamente, si avrà la tendenza ad essere ingenui senza un vero contatto con la realtà, a credere ciecamente, ad essere un religioso estremista, a pensare come uno schiavo sopprimendo l'istinto di sopravvivenza. L'individuo penserà che se abbandona il proprio libero arbitrio e la propria responsabilità, verrà qualcuno (governo, Dio, Dei, guru, alieno o figure mistiche) che lo salverà. E questo, di conseguenza, lo porterà a sottomettersi alle autorità accettando qualsiasi ordine a cui obbedire per farsi "accettare" dal gruppo scelto. Al giorno d’oggi il sistema dei valori religiosi che con più successo porta maggiormente alla soppressione dell'emisfero maschile e quindi alla mancanza d'equilibrio dei due emisferi è la religione New Age. L'individuo che non si difende dalla violenza e dall'usurpazione di ogni genere è il risultato della soppressione del principio sacro maschile dell'autodifesa.


Per manipolare le menti, i luciferiani sanno bene che il migliore ed unico modo è quello di causare lo squilibrio tra i due emisferi cerebrali architettando a tavolino delle ideologie, dei sistemi di pensiero, di credenze e di valori per incastrare le persone, sbilanciandole cronicamente. Per realizzare questo progetto si "servono" pienamente del governo, delle sue leggi e del sistema monetario. Il governo che "serve" i luciferiani farà il lavoro "sporco" del controllo mentale.


Con questa premessa, secondo Mark Passio, una brava persona avrà interesse a conoscere la vera differenza tra bene e male, e non quella che gli viene sbandierata in ogni dove, creando grande confusione. Questi si eserciterà continuamente tramite l'azione per esprimere la sua scelta grazie al libero arbitrio, sapendo che questa azione, allineata alla sua scelta, lo porterà a mantenere l'equilibrio di entrambi gli emisferi, le piene facoltà mentali ed il buon senso.


Sempre secondo Mark Passio non è possibile obbedire ed esercitare la propria consapevolezza simultaneamente. Se, per esempio, si comprende come lavorare per quelle banche che stanno agendo contro gli Esseri Umani sia profondamente sbagliato, il continuare comunque a lavorarci poiché si ha bisogno dello stipendio porta l'individuo a non esercitare la propria consapevolezza, perché l'azione del rimanere ancora a lavorare dentro la banca equivale a scegliere "il male", e continuare a sostenere ancora un sistema ingiusto che causa danni agli Esseri Umani. Ciò gli procurerà lo sbilanciamento dei due emisferi. 


Indubbiamente ci vuole un grande coraggio per esercitare la propria consapevolezza. Stando alle leggi naturali universali, quando si ha la conoscenza è importante condividerla il più possibile come azione richiesta della scelta operata, e anche qui ci vuole assolutamente l'elemento essenziale di un grande coraggio. E' vero che la verità non può mai essere distrutta, ma potremmo essere distrutti psicologicamente quando ci rifiutiamo di difenderla. Per difendere la verità ci vuole inevitabilmente del coraggio...


A detta di Mark Passio esiste una sola semplice legge: "più si esercita l'integrità personale, prendendo conoscenza di cosa sia davvero il bene e il male in maniera oggettiva, secondo le leggi naturali, più aumenta la consapevolezza e la libertà. Al contrario, meno esercitiamo la nostra integrità personale, meno abbiamo consapevolezza e più la libertà diminuisce..." 


Se si crede nelle autorità o nel fatto che le attuali governance siano giuste, in realtà si sostiene la violenza e la schiavitù. Si accetta il fatto che alcune persone siano proprietà di altre, e che debbano obbedire anche con la violenza. Il governo esercita il controllo attraverso la violenza ed il sistema monetario, e se non si è capaci di vedere questa realtà c'è qualcosa che non funziona nel cervello: ossia, molto probabilmente, siamo in presenza di uno squilibrio tra i due emisferi.


La cosa grave, dice Passio, è che la maggior parte della gente crede di essere una brava persona, ma continua a sostenere il lavoro del male; "ignorando" volutamente, per comodo, la differenza tra il bene e il male. I media ci fanno credere che accettando la propaganda si diventa una brava persona, ma non si è una brava persona se non ci si esercita a conoscere la differenza tra bene e male e al passare all'azione, in piena armonia, con le leggi naturali universali. Il controllo ed il sistema schiavista limita il libero arbitrio tramite la distruzione delle possibilità; la vera libertà, invece, include infinite possibilità...


Anche chi conosce, ma non passa all'azione, non si sta prendendo la responsabilità per la propria vita, che diventerà così fuori controllo. Si assume responsabilità quando si agisce applicando l’intelligenza e la forza in un progetto che ci porta ad essere causa attiva, dunque ad essere risolutivi.  In altre parole, colui che ammette di avere fatto qualcosa, nel bene o nel male è responsabile. Colui che invece non passa all'azione, e quindi non prende responsabilità, è indicato come il tiepido nell'apocalisse, l'ignavo nella divina commedia di Dante e l'indifferente negli scritti di Gramsci... 

NOI SCEGLIAMO DI UNIRCI, TRA LE TANTE PERSONE RESPONSABILI E STRAORDINARIE, ANCHE CON MARK PASSIO: PER DIVENTARE DIFENSORI DELLA VERITA'. E TU?


Un ultima domanda: "sei uno schiavo?" E cosa significa essere davvero liberi?


Qui uno schemino fatto da Mark Passio che potrebbe aiutare a rispondere.

Legge naturale                                 Espressione positiva                                   Espressione negativa
universale

domenica 21 luglio 2013

killer elite e lo straordinario esempio dell'Islanda

Questo video è dedicato a tutte le vittime della + spietata arma di distruzione di massa, i soldi...e chi li manovra è disposto a distruggere popoli lentamente, e persone velocemente quando provano a ribellarsi senza violenza, denunciando, ma mostrando una strada alternativa alla propria gente riuscendo ad aggregare tantissime persone. Abbiamo scelto di mettere Thomas Sankara alla fine del video, perché è stata una delle persone + diffamate e calunniate. Sperando che la sua, come tantissime altre morti non siano avvenute invano, lo ricordiamo, diciamo speriamo perché ogni giorno assistiamo alla totale indifferenza della gente di fronte agli stessi meccanismi che stanno continuamente applicando in Europa, e in italia per essere ancora + chiari
Ringraziamo l'amico Silvano per la segnalazione video.



giovedì 18 luglio 2013

PREFERITE UNA COMODA BUGIA O UNA SCOMODA VERITA' ? di Anio Fusco Celado

Denuncio il carattere fraudolento della democrazia nella quale viviamo, smascherandola e definendola apertamente come la dittatura della classe che possiede il mercato in una società dominata dal mercato e dalle sue regole, quindi come la dittatura in forma apparente di democrazia dei produttori, o reali proprietari dei mezzi di produzione, su tutti coloro che le regole del mercato le subiscono anche solo come piccoli azionisti ma soprattutto come merce-della-forza-lavoro, ossia i proletari (salariati) ma anche i sottoproletari (cioè precari e discoccupati, potenziale forza lavoro di riserva e di ricatto nei confronti della forza lavoro “titolare”), e nei confronti dei lavoratori piccolo borghesi come gli artigiani, i commercianti al dettaglio, ecc.

La cosiddetta democrazia che le classi dominanti ci vogliono far intendere “non perfetta ma perfettibile”, è in realtà un inganno totale, e tale imbroglio diventa evidente se cominciamo ad osservarla bene da vicino, nella forma e nel contenuto.
Osserviamola allora: chi siede nei parlamenti occidentali?
Non certo operai o proletari o contadini o lavoratori in genere, ma sempre e solo i rappresentanti di classi e categorie sociali molto privilegiate, dai liberi professionisti ai professori universitari, dagli avvocati ai politici cosiddetti di professione, e tutti quanti sono spesso anche o imprenditori oppure presentano incestuosi conflitti di interessi con il potere imprenditoriale, multinazionale e finanziario.
Non solo, ogni democrazia si fonda sul consenso ottenuto da questo o da quel partito o movimento, ma quale sproporzione di potere reale (e di strumenti di pressione) esiste nella democrazia borghese tra i partiti che difendono gli interessi dei possessori di capitali e gli altri partiti difensori di interessi diversi (a volte solo in apparenza)?
La risposta è: enorme; smisurata sia per mezzi a disposizione (che in concreto significano proprietà di radio, giornali e televisioni), sia per organi capaci di orientare l’opinione pubblica attraverso molteplici forme di intrattenimento, tra cui la selezione e la diffusione “ad hoc” delle notizie è soltanto un aspetto marginale.

Oltre a ciò, concentriamo la nostra attenzione sul fatto che ogni democrazia rappresentativa borghese ha le sue leggi elettorali, ed i suoi sistemi istituzionali attuativi della “volontà del popolo sovrano”.
E qui veniamo davvero al punto, alla massima espressione dell’inganno: la privazione di istituti referendari propositivi, la mancanza di un quorum per le elezioni politiche in grado di rappresentare il voto di protesta dell’astensione (che in alcuni paesi supera di molto il 50% degli aventi diritto); la distorsione creata dagli immancabili appelli al cosiddetto “voto utile”, l’assenza di vincoli di mandato per chi assume la rappresentanza del mandato popolare (quindi libertà di tradire a piacimento le promesse fatte agli elettori senza conseguenze penali), la somiglianza tra partiti che non offrono vere alternative economiche; gli ostacoli insormontabili inseriti direttamente nelle Carte Costituzionali, la discutibilità intrinseca ai meccanismi di formazione delle maggioranze già evidenziata nel XVIII secolo dal marchese de Condorcet e conosciuta appunto come “Paradosso di Condorcet” (paradosso confermato poi dall’economista statunitense Kenneth Joseph Arrow, vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 1972).
Tutte questi dispositivi distorcenti della volontà popolare, presenti in misura maggiore o minore in tutte le democrazie occidentali, contribuiscono a trasformare davvero la tragica frode ai danni della volontà popolare in una farsa, in una presa per il culo spesso evidente, e persino noncurante della propria evidenza.
La controprova? Sempre più il voto si lega alle personalità politiche e meno alle idee. E che decide quali persone debbono presentarsi al popolo nelle gare elettorali?
Ad un certo punto spunta un leader, sembra che questo leader sia stato scelto dal popolo, in realtà non è mai così, piuttosto è sempre abilmente imposto al popolo dall’alto, spesso da poteri occultati nell’ombra.
Questo candidato leader si presenta alle televisioni e recita il suo copione, deve ovviamente essere fascinoso e buon oratore, come se l'intelligenza politica e la capacità del buon governo fosse un concorso televisivo. Ma chi lo ha selezionato?
Di volta in volta emerge il leader più “bravo”, più capace, e ciò nasconde l’aspetto che deve rimanere in ombra, ed è l’aspetto essenziale: la buona politica non esiste, poiché essa non è una questione di bravura tecnica o di capacità, ma di scelte dolorose per una parte del popolo. La politica è la rappresentanza di interessi non conciliabili tra loro; non esiste politica in grado di accontentare tutto il popolo perché il popolo non è un ente monolitico indifferenziato, piuttosto il popolo si costituisce di tante fasce sociali con interessi contrapposti.
Nonostante la scomposizione ed ibridazione di classe delle società contemporanee, esiste ancora una netta differenziazione economica tra le classi sociali.
Così recita Wikipedia: “Il proletariato e i proletari costituiscono la classe sociale il cui ruolo, nel sistema di produzione capitalistico, è quello di prestare la propria forza lavoro dietro il compenso del SALARIO O STIPENDIO. Quindi il proletariato, secondo la più popolare accezione (di derivazione marxista) è la classe sociale di lavoratori dipendenti, privi della proprietà e del controllo dei mezzi di produzione e possessori di una sola merce da vendere: la loro forza-lavoro.”
Spesso l’ignoranza, purtroppo, tende a confondere la proprietà della casa in cui si vive, ad esempio, con il possesso dei mezzi di produzione, che sono altra cosa. Ed abilmente il capitalismo ha contribuito a mescolare le carte producendo enormi differenze di compenso tra proletari e proletari. Ma la sostanza indicata da Marx non muta (per quanto le sue indicazioni sulla lotta di classe debbano essere aggiornate): in molti paesi la stragrande massa delle persone vive con il solo stipendio, e questi compongono una classe sociale chiamata proletariato.

Esistono poi forme più subdole ma molto efficaci di condizionamento delle coscienze, le quali conducono all’accettazione del pensiero unico che non ammette alternative all’attuale sistema economico-politico.
Tali forme ipocrite, infide e dissimulatrici vanno dalle particolari caratteristiche di eventi sportivi di massa, ad altri “cliché” di distrazioni di massa attuati attraverso particolari prodotti dell’industria dell’intrattenimento, dai quali persino i prodotti della cosiddetta industria culturale non si discostano (Scuola di Francoforte docet).
Non solo, quindi, editori ed edizioni che non avrebbero alcuno scopo d’esistere se non quello di permettere il superamento della massa critica dell’offerta “culturale”. Offerta tanto vasta, superflua ed effimera da raggiungere facilmente lo scopo voluto: la confusione dell’utente, l’inadeguatezza del sentirsi cittadino a fronte di una sovrabbondanza di saperi specialistici, il senso di relatività delle proprie opinioni, il disorientamento da sofismo fino alla dissonanza cognitiva ed all’inerzia; ma anche strutture sociali e socializzanti organizzate (tra cui gli stessi sindacati dei lavoratori), finalizzate ad uno scopo ben preciso: intimorire, deprimere, sviare, inoculare la certezza dell’impotenza convertendo così al fatalismo della rassegnazione.

L’intero tessuto sociale di relazione è impregnato da strategie di cooptazione che hanno lo scopo recondito di prevenire, rendendo risibile o invisibile, ogni alternativa organizzativa all’attuale forma sociale del capitalismo globalizzato.
Molti aspetti iper-organizzativi, apparentemente felici della vita quotidiana, si prestano a questo strategia, la quale è stata messa a punto a partire dall’esperienza del periodo fascista italiano, in cui per la prima volta si sperimentò l’organizzazione capillare di eventi socializzanti, quali ad esempio le colonie balneari, ma non solo.
Tali fenomeni, prima inesistenti, hanno raggiunto il loro acme nella società giapponese, la quale ha conseguito da questo punto di vista il massimo dei risultati finora raggiunti.
Chi pensa che questa analisi pecchi di esagerazione paranoica, rifletta sulle seguenti parole di Avram Noam Chomsky, linguista di fama mondiale, filosofo filosocialista, teorico della comunicazione statunitense, professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, nonché padre fondatore della psicolinguistica: “Esiste un complesso sistema di filtri, sia nei mezzi di informazione che nel sistema scolastico, che alla fine garantisce che i punti di vista non conformistici siano annullati, o in qualche modo messi ai margini.” (Noam Chomsky, Capire il potere)
Non esiste, tuttavia, alcun grande fratello e nessuna regia occulta dietro ciò, non siamo poi così paranoici. Nessuno dirige dall’alto, se non in certi settori strategici dell’economia finanziaria, una tale complessa macchina di cattura del consenso popolare.
È il sistema capitalistico stesso che si difende in modo quasi automatico ed “istintivo”, come se avesse acquisito vita propria e travalicato le intenzioni della stessa classe sociale che lo ha generato, la borghesia; come se da sistema sociale ed economico si fosse trasformato in un moloch, un mostro o una sorta di virus che si trasmette con il denaro e non dipende più da nessuno, pronto a sacrificare il pianeta e l’intera specie umana pur di alimentare se stesso e riprodursi.
Ormai non è più la borghesia a possedere il sistema capitalistico, è il sistema capitalistico che possiede gli uomini e le donne che compongono tutte le classi sociali, che ne siano o no consapevoli.

Ora dovrebbe essere chiaro davvero a tutti che le democrazie odierne non sono affatto delle democrazie, piuttosto sono plutocrazie!
Cosa è una plutocrazia?
Il termine plutocrazia deriva dal nome latino di Plutone, dio greco del regno dei morti (Ade), considerato il più ricco tra gli dèi essendo proprietario del sottosuolo compresi tutti i giacimenti in oro, diamanti ecc.
Plutocrazia è quindi governo di chi è ricco, e nelle società a capitalismo avanzato si identifica (erroneamente) con la sola ingerenza nella vita politica di lobby, di poteri economici e finanziari in grado d'influenzare in modo determinante i rappresentanti del popolo ed i governi di uno Stato “democratico”.
In realtà, come abbiamo evidenziato sopra, tale caratteristica plutocratica è costitutiva di ogni forma democratica borghese, a prescindere dall’esistenza o no di gruppi economici di pressione (la democrazia borghese È un sistema fondato sulla pressione intollerabile degli operatori del mercato ad ogni livello).
La democrazia plutocratica nel suo complesso, quindi, è molto meno banale. Essa si perpetua attraverso forme complesse di dominio, riducibili per comodità a due. Quella positiva attraverso il cosiddetto plagio del consenso (informazione manipolata, compravendita dei voti, e tutte le altre forme di pressione che il potere ed il denaro permettono).
Quella negativa che impedisce a monte lo sviluppo delle capacità critiche dei “cittadini” (o sarebbe meglio dire sudditi?), tramite meccanismi di negazione per le masse dell’ accesso al diritto allo studio ed alla cultura, e dove questo diritto apparentemente esiste, attraverso lo “svuotamento” e reindirizzamento della cultura stessa tramite forme di sottacimento, falsificazione, convenzionalismo, relativismo, assoggettamento da autorevolezza artificiosamente creata all’adattamento acritico nei confronti dello status quo, il quale coincide sempre con l’interesse del libero mercato e quindi della proprietà privata.
Questa semplice verità veniva espressa da Antonio Gramsci in termini similari quando affermava che nella società capitalistica “la razionalità storicistica del consenso numerico” viene “sistematicamente falsificata dall'influsso della ricchezza” (Gramsci, “Quaderni del carcere”, Einaudi, 2001).

Abbiamo visto come il problema della strumentalizzazione ai fini del dominio di classe della democrazia da parte della borghesia ai danni del proletariato è ancora più profondo e sistemico rispetto ad un uso spregiudicato della ricchezza: ciò è particolarmente evidente nei sistemi democratici a caratteristica anglosassone, cioè a caratura bipolare.
In siffatte “democrazie” i due principali partiti che si rimpallano il potere sono fotocopie uno dell'altro, a distinguerli solo sfumature di grigio. Una democrazia in cui il popolo non può davvero scegliere tra alternative economiche diverse tra loro, in modo radicale, non è una democrazia, tout court, perché viene a mancare l’ingrediente principale per connotare una democrazia come tale, ossia la possibilità del cambiamento discendente da un mutamento della volontà popolare.
Altro trucco messo in campo dal sistema capitalistico è stato quello di far coincidere la genuina democrazia con la libertà, e non con quello che il popolo vuole e decide in maggioranza, magari anche contro la libertà di se stesso.
Se il popolo scegliesse di sacrificare la libertà economica in nome della sicurezza sociale, ad esempio, non potrebbe farlo. Eppure, in una vera democrazia questa volontà diverrebbe automaticamente legge inviolabile.
La democrazia Statunitense, invece, che si considera a torto la più alta espressione della democrazia al mondo, permetterebbe mai al popolo statunitense di scegliere più sicurezza sociale e meno libertà economica?
In teoria forse, ma in pratica no, perché i due soli partiti che si rimpallano il potere in quel paese mai toccherebbero la sacralità (per loro) della proprietà privata. Non solo, è il sistema “democratico” americano stesso il campione del fraintendimento ad arte tra democrazia e libertà.
Democrazia significa governo, potere e decisionalità del popolo, non coincide affatto con la libertà.

La riprova è che negli Stati Uniti non cambia e non cambierà mai nulla di sostanziale, Obama di recente ha partorito una riforma sanitaria che non è neppure l'ombra di quella italiana fatta negli anni settanta, e non è degna neppure di allacciare le scarpe al sistema sanitario cubano, che è tra i migliori al mondo.
Eppure la salute è il diritto primario dell'uomo, senza il quale non ne esistono altri, e mi riesce difficile immaginare un popolo che sacrifica la propria salute a vantaggio di qualsiasi altro diritto materiale.

La dimostrazione logica più evidente che le democrazie in cui viviamo sono false, compresa quella britannica e statunitense, sta proprio nel fatto che tali democrazie affermino a voce alta questa "verità", cioè dicono di se stesse che sono vere democrazie. L'incensamento autoreferenziale è sempre ridicolmente scollato dalla realtà, come nel caso del pazzo o dello sbruffone, ma è anche un interessante aspetto della logica formale, come nel caso dei paradossi autoreferenziali di Bertrand Russel che misero addirittura in ginocchio la matematica.
Ciò la dice lunga sulla effettiva validità di tale sbandierata autoasserzione delle cosiddette "compiute" democrazie occidentali, e dovrebbe molto allarmarci in quanto qualsiasi sistema logico, anche di tipo politico, se è genuino e coerente (per quanto incompleto) allora è anche in grado di mettersi in discussione, di indagare con lealtà autoreferenziale i propri fondamenti di legittimità, affrontando quindi alla radice i propri paradossi e le proprie contraddizioni.
Non mi pare che le nostre care "democrazie" siano in grado di fare tutto ciò, piuttosto sono attraversate da certezze incrollabili sulla legittimità assoluta dei propri fondamenti, manifestando nel contempo addirittura pretese di completezza (o in atto, o prima o poi raggiungibile).
È stato Kurt Gödel, il più grande logico dopo Aristotele, a dimostrare in modo inoppugnabile quanto tale atteggiamento sia falso tramite i suoi famosi “teoremi di incompletezza” dei fondamenti dei sistemi matematici. Per la estensibilità di tali teoremi dalla matematica a molti altri sistemi, anche sociali, leggere di Piergiorgio Odifreddi "La metamorfosi di un teorema". (AFC)



L'uguaglianza tra persone disuguali è la peggiore delle ingiustizie...dato che l'uguaglianza dei diritti è un valore irrinunciabile, allora l'unica strada percorribile è l'azione propositiva tesa ad aumentare i diritti dei più svantaggiati e deboli...come nell'immagine sotto. Nelle società attuali succede esattamente l'inverso, i diritti dei più forti sono rispettati. maggioremente. 

domenica 14 luglio 2013

Solo quando non ci saranno più capri espiatori saremo veramente liberi...

Quando si vuole creare "altro" e specialmente lo si vuol fare insieme ad una comunità di altri Esseri Umani è necessario tenere conto di alcuni meccanismi intrinsechi e ben nascosti che scattano in ognuno di noi. 

La paura, il non volere prendere responsabilità per se stessi e per la propria vita, il sentirsi separato dagli altri, il vittimismo, le lamentele, le critiche, il volere dominare gli altri, il non voler essere dominati dagli altri, il volere avere ragione e il voler dare torto agli altri sono emozioni e schemi mentali che impediscono una vita relazionale comunitaria armonica. E' come una sorta di meccanismo che quando viene attivato, scatta automaticamente senza preavviso. Cosa e chi fa scattare questo meccanismo è diverso in ognuno di noi ed è personalizzato a seconda degli avvenimenti e delle situazioni negative storiche-economiche-familiari che ciascuno "esperienzia" nella propria vita.


In questo articolo non voglio occuparmi della natura o del perché di questo meccanismo, ma invece vorrei sottolineare come questo meccanismo cerca in tutti modi costi quel che costi di farti sopravvivere con questo calcolo aberrante "ti salverò anche a costo di ucciderti" e le conseguenti implicazioni nella nostra vita relazionale. Quando lo si conosce lo si può gestire per non esserne vittima e soprattutto non essere manipolati da altri che sanno bene come attivarlo per i propri scopi.


I predatori-psicopatici o meglio i parassiti della società che vogliono il controllo e il potere sugli altri conoscono bene questi schemi mentali che rendono le persone e quindi le comunità fragili e manipolabili. Tutti i "bottoni" (frasi, modi di fare, operazioni antagonistiche, disaccordi etc...) vengono schiacciati senza scrupoli con estrema abilità per svalutare, disgregare, separare ed isolare le persone, provocando irrimediabilmente la fine della possibile comunità.


Nelle società vengono utilizzati dei sotterfugi dalla classe dominante 
(che sono ancora dei "bottoni") attraverso i media per distrarre la popolazione. Viene prima introdotta una visione del mondo in cui la responsabilizzazione di se stessi e della propria vita viene fatta percepire come difficile, stancante ed soprattutto evitabile e poi vengono introdotti 4 strumenti di controllo che fanno da antidoto per fare sopravvivere la visione del mondo falsata con lo scopo di beneficiare solo un piccolo gruppo di privilegiati. I 4 strumenti sono: il capro espiatorio, il parafulmini, il guardiano del recinto (il gate keeper) e il salvatore. 



1) Il capro espiatorio:

il modo di dire, per altro molto comune, deriva dagli antichi sacrifici offerti agli dèi dai più diversi popoli. Spesso, a guisa di riparazione per qualche colpa (indotta o presunta, pensa ai periodi di prolungata siccità) veniva sacrificata una risorsa preziosa, ossia uno dei capri (sì, proprio il maschio della capra) più in forma dell'intero gregge. Per traslazione, ai giorni nostri il termine di capro espiatorio indica quell'individuo che, pur essendo innocente, si addossa (o gli si addossa per questioni di comodo) l'intera colpa e tutta la responsabilità di un determinato fattaccio di cui non è assolutamente responsabile. 

2) Il parafulmini:

Una personalità gonfiata di ego fino a scoppiare che riesce a sventare gli attacchi e gli sfoghi di chi sentendosi frustrato pretende dalla comunità la soluzione per tutti i suoi mali. Ossia personalità forti dominanti che riescono a parare qualsiasi singola aggressione da parte di chi si sente insoddisfatto e non prende nessuna iniziativa responsabilmente per prendere in mano la propria vita (lamentele, critiche e attacchi con risentimenti o vendette senza nessuna azione risolutiva).

3) Il guardiano del recinto (gate keeper):

Personaggi proposti come icone popolari specialmente facenti parte del mondo dello spettacolo o della politica con il fine di distrarre la comunità. C'è un senso di automaticità, tutto deve andare sempre nello stesso modo anche se ci sono dei piccoli accorgimenti che apparentemente sembrano delle novità. L'imitazione viene promossa per mantenere gli individui all'interno del recinto e non fare loro "guardare" al di fuori di esso. 

4) Il salvatore:

Da sempre vengono utilizzate delle figure salvifiche tra cui la più conosciuta è senz'altro quella di Gesù Cristo e le più moderne sono Neo di Matrix o superman, che in entrambi i casi non sono altro che Gesù Cristo riveduto in versione americana. Il condizionamento del "salvatore" serve a fare credere alla comunità che ci sarà qualcuno al di fuori di essa che un giorno verrà a salvarla. Le persone appartenenti alla comunità, invece di darsi da fare per salvare se stesse da sole (cosa che possono fare benissimo) aspettano, in una sorta di limbo, qualcuno altro che le salvi...
Aspettare è l'azione meno risolutiva per ottenere risultati.

Più grande è una comunità, più sceglie di utilizzare i congegni "attivatori" del "capro espiatorio", del "parafulmine", del "guardiano del recinto" e del "salvatore" per avere il pieno controllo sulla popolazione. Attraverso queste figure il sistema della classe dominante "offre" ad ognuno la falsa opportunità della non-responsabilità riguardo se stessi ed il resto della popolazione. Nessuno è tenuto a fare un lavoro su se stesso e quindi automaticamente l'individuo si consegna inevitabilmente nelle mani di chi ha il controllo su di lui.


Se sembra sia pericoloso assumere la responsabilità di se stessi e della propria vita è in realtà molto più pericoloso non assumerla. Assumersi le proprie responsabilità è la chiave di volta per creare dei risultati di successo nella propria e altrui vita, per risolvere i problemi e per ribaltare la sconfitta in trionfo  in ogni situazione anche le più ardue e disperate. Aspettare un "salvatore", mettere in croce un innocente, sfogarsi o cadere nella trappola della falsa rivoluzione porta solo ad una grande sconfitta interiore ed a un impotenza totale con tutte le conseguenze annesse e connesse. Chiaramente la responsabilità di cui si parla in questo articolo fa parte dell'integrità personale...


vedi l'articolo:

La differenza tra integrità personale o etica personale e la pseudo-integrità morale


Il canto del cigno di ogni civiltà (è l'unica cosa che fa il cigno prima di morire, non canta così in nessuna altra occasione) è il prodotto a sangue freddo di questi psicopatici, i quali essendo automatici, schematici e ripetitivi vedono normalmente la vita di oggi come l'esperienza molto traumatica di ieri (la identificano). Per loro il tempo di adesso è uguale a quello del passato e non c'è differenziazione. 

Se ogni persona facente parte della comunità si impegnasse a prendere consapevolezza e lavorasse sopra i propri schemi mentali, sarebbero certamente maggiori le probabilità di riuscita della comunità. 



Video

In questo trailer del nuovo film Superman vediamo la connessione aliena:

Man of Steel 13 Minute Featurette (2013) - Henry Cavill Movie HD



giovedì 4 luglio 2013

Creiamo "altro"...



Da quando studio la patologia imperante del predatore-psicopatico sul nostro pianeta e il suo modus operandi, come tanti miei colleghi ricercatori, ci siamo resi conto che il sistema della democrazia come è ora organizzato nei paesi occidentali, non è assolutamente funzionale per l'Essere Umano empatico. Anzi sembrerebbe che per il modus operandi predatorio, la democrazia non diretta sia il sistema migliore per farla franca. "Ti prometto tutto quello che vuoi, basta che mi dai il tuo voto", niente di più facile per un modus operandi predatorio senza scrupoli e senza vergogna...questo è il comportamento tipico del politico della società attuale che promette tutto e non mantiene nulla. Ci siamo chiesti allora cosa significa "creare altro" per sradicare una volta per tutte questo sistema marcio, puzzolento e ormai moribondo...


Sicuramente creare "altro" significa sopratutto smettere di sostenere e di continuare ad alimentare un sistema di schiavi/padroni basato sul pensiero unico dell'autoritarismo – o delle subdole gerarchie – che privilegia unicamente un piccolo gruppo a discapito sia degli Esseri Umani che del creato stesso. Se non prendiamo al più presto consapevolezza che siamo tutti collegati tra noi e che siamo anche connessi agli animali, alla natura e al pianeta terra raggiungeremo presto il punto di non ritorno e ci sarà l'estinzione della razza umana in quanto Esseri Umani Empatici.

Quindi, oltre a richiedere una democrazia diretta e partecipativa, dovremmo iniziare a prendere in esame tutto ciò che stiamo facendo e le conseguenze di ogni nostra azione, di ogni nostro pensiero e di ogni nostra parola. Ci rendiamo conto che questo impegno potrebbe rivoluzionare tutto, ma non è proprio quello che ricerchiamo? Per creare "altro" ci vuole una rivoluzione o meglio da oggi in poi la chiamerei una Evoluzione interiore fatta da veri evoluzionari che vogliono creare "altro". La rivoluzione fa parte del vecchio sistema e certo non crea niente di nuovo...


E' importante, per creare "altro", considerare i progetti che vengono mano a mano proposti con una differente metodologia. In un primo momento pensavamo che ci fossero 4 categorie da tenere conto per ridare dignità all'Essere Umano empatico, ma poi riflettendo maggiormente ci siamo accorti che mancava una categoria fondamentale ossia quella che indica l'interconnessione con tutte le altre categorie.
1) Gli Esseri Umani.
2) Gli animali.
3) La natura ivi comprese le piante e i minerali.
4) Il pianeta Terra in quanto organismo vivente.
5) La crescita personale spirituale ossia l'auto miglioramento in un contesto di connessione con il tutto e con tutti. Essere permeati con il tutto e dal tutto...



Così in un sistema di democrazia diretta partecipativa, tutti possono proporre progetti che vengano considerati e resi accettabili solo se rispettano e favoriscono l'insieme delle suddette 5 categorie. E se solo una delle cinque categorie venisse a mancare in un modo o nell'altro, il progetto non sarebbe accettabile e sarebbe considerato nullo.

Questa disciplina metodologica nel valutare e vagliare i progetti, realizza immediatamente 3 fenomeni molto importanti ed essenziali per l'evoluzione e la sopravvivenza della nostra specie:



1) evitare che un piccolo gruppo di individui prenda il comando e che con violenza imponga al resto dell'umanità una falsa percezione della realtà per meglio dominare e controllare chi considera inferiore e senza valore. Verrebbero allontanati efficacemente dalla classe dominante perché inidonei;

2) darci tutti da fare per espandere le nostre conoscenze e comprendere meglio quando effettivamente una categoria venga danneggiata o meno;

3) stimolare e rendere attiva la nostra creatività per creare appunto "altro".

Se per esempio vogliamo creare delle scarpe è essenziale inventare un materiale che ci permetta di fare continuare a vivere l'animale, di fare respirare il piede per il benessere dell'uomo, di non inquinare il pianeta e di fare vibrare ogni essere vivente per la sua bellezza e la sua frequenza/vibrazione...


Riassumendo quindi ogni progetto per essere accettato e realizzato deve rispettare o meglio ancora beneficiare/favorire gli Esseri Umani, gli animali, la natura, il pianeta Terra e il fatto che siamo tutti interconnessi tra noi (quello che faccio ad un Essere Umano, un animale, una pianta o al pianeta terra in realtà lo faccio a me stesso)...   



VIDEO "MAN" 
(ossia quello che succederà se non creiamo "Altro")

Questo video mostra l'indifferenza del predatore-psicopatico o della coscienza predatoria. I predatori-psicopatici puri sono il 4% della popolazione ossia 1 ogni 28 in Europa e 1 ogni 22 in Nord America. I predatori-psicopatici secondari sono il 18%. Sono senza empatia, senza compassione, senza capacità di cooperazione e solidarietà. Incapaci di riconoscenza, non hanno coscienza...si sentono "vivi" solo quando predano per avere la scarica di adrenalina da cui sono dipendenti. 

"La verità è che c'è in atto una gara-gioco su chi sarà l'ultimo "vittorioso" predatore-psicopatico che sopravviverà su questo pianeta, costi quel che costi come anche la distruzione del pianeta intero. Sicuramente sappiamo bene che se venisse messo un gruppo di predatori su un'isola con poche risorse...l'estinzione è certa!"


vedi:
"Il predatore-psicopatico e la sua guerra contro l'Essere Umano" 


Interessante nel video che gli alieni arrivano quando è ormai troppo tardi...quindi il mio augurio è quello di non contare più sugli alieni o altri salvatori...diamoci da fare per unirci tra noi Esseri Umani empatici che siamo il 96% della popolazione. Non accettiamo piu i modelli, gli atteggiamenti ed i comportamenti predatori psicopatici distruttivi che tra l'altro non ci appartengono!!



I DISSOCIATI SENTIMENTALI di Gabriele Policardo


Attenzione ai dissociati sentimentali che in alcuni casi non sono solo persone fortemente traumatizzate, ma sono dei predatori-psicopatici puri...per loro le persone sono come degli oggetti da gestire a loro gradimento che una volta esaurita l'utilità, vengono scartate senza tanti scrupoli e velocemente sostituite con "oggetti" migliori. I predatori-psicopatici puri non conoscono cosa sia l'Amore o la gioia dello stare insieme e potrebbero essere scambiati per dissociati sentimentali...
(Angela-Patrizia Calvaruso)

Se in questo momento ti stai struggendo per un dissociato sentimentale, la storia che segue fa al caso tuo. È una settimana molto propizia per liberartene: fra un po’ ci sono le vacanze e te le potrai godere in libertà e con gioia, in solitudine, o con una persona che merita e ricambia le tue attenzioni. 
Nelle ultime ore, una persona che ha fatto con me diverse consultazioni si è liberata di un dissociato sentimentale che la affliggeva da molto tempo. È stata dura, ma ci è riuscita. Lei è una donna molto bella, intelligente ed evoluta, ha successo nella vita e nel lavoro; purtroppo è incappata in un dissociato sentimentale, il caso tipico dello pseudo-amico che fa il fidanzato ma sostiene con convinzione di non essere innamorato. A tal punto lei lo ha amato, da mettersi da parte e mettere da parte pure la propria intelligenza, per dare credito alla messinscena del dissociato. Quando tu ti metti da parte e pensi «forse è vero che gli piaccio ma non mi ama, sarò sbagliata io» il danno è fatto e sei nella rete con tutte le scarpe. Occorre fare un po’ di chiarezza. Gli amici sono persone con cui si ha un rapporto alla pari, al di fuori del bisogno e dell’intimità. Si può anche sentirli una o due volte l’anno e incontrarli con la stessa frequenza. Se un amico ha bisogno di telefonarti tutti i giorni e se non rispondi riprova 30 volte, non è amicizia a muoverlo. Anche se se la racconta così. Anche se per il terrore di vivere i propri sentimenti ha costruito una diga tra la testa e il cuore. Ma questo suo scegliere di non vivere, oltre a bloccare la sua vita, sta bloccando la tua. Ci sono dissociati sentimentali che sono anche bilocati. Vivono due o più storie contemporaneamente e in ciascuna sviluppano un aspetto distinto. Nella loro tragica costruzione della realtà, si convincono che così, perdendone solo uno, possono sempre tenersi l’altro, fermo restando che non vivono né l’uno nell’altro. La loro patologia è così forte che davvero si convincono e ti convincono che innamorarsi di un pezzo dell’altra persona è possibile e persino normale. E chi è sano finisce col farsi venire una serie di complessi. Occorre capire che sono persone fortemente scisse, che sono state probabilmente non volute dai genitori e hanno vissuto fin dalla nascita questo ossimoro amore/repulsione. Per uscirne è necessario ritrovare in sé tutta la forza dell’adulto. Un adulto (Essere Umano empatico) ha chiari i propri sentimenti, li vive fino in fondo e quando propone una relazione a una persona che gl’interessa è chiaro nella posizione che intende occupare. Sta nella relazione per scelta, non per bisogno e con gioia, non con lutto. Un amico è un amico. Un amante è un amante. Un fidanzato è un fidanzato. Sono tre cose ben distinte. E se lui (o lei) non è abbastanza adulto da conoscere la differenza, solo lasciandolo andare, con tutto il tuo amore, gli darai l’occasione di lavorare su di sé e di venire a capo della dissociazione sentimentale di cui è portatore.